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Ed eccoci arrivati alla Reggia di Caserta, voluta da Carlo Borbone su progetto di Luigi Vanvitelli, come residenza di piaceri e militare. Abbiamo incontrato la nostra guida Antonio su quello che era il piazzale delle armi per le esercitazioni a cavallo e dopo una breve coda di 20' siamo entrati in quella che è considerata la Versailles d'Italia. Infatti Carlo, imparentato con gli Asburgo e Luigi XV non poteva sfigurare, tanto che all'interno si trova una bellissima scalinata e stanze dedicate al re, alla regina, ai principi, ai nobili della corte che venivano ospitati e alle stanze per gli oltre 4.000 valletti, servi e scudieri di cui necessitava il re. All'interno è uno sfavillare di stucchi, marmi, ori e affreschi che dovevano allietare il "pesante" lavoro del re e della regina che, come ci ha raccontato la guida si era sposata col re "on line", cioè lei in Austria a 12 anni e lui a Napoli, a 16. 
Interessantissimi i modellini di giostre semoventi a forza umana e animale che il re si fece costruire per il suo divertimento e per quello della corte: giostra di navi, ruota panoramica e anche una stanza semovente- realizzata nell'appartamento del re- che  noi oggi chiamiamo ASCENSORE.
Ma il meglio doveva ancora venire, come la professoressa Alfa ci aveva preannunciato in classe, il giardino e le fontane hanno meritato la fatica di 6 km di cammino: una collina sullo sfondo è impreziosita da una cascata che si getta in una fontana coronata da statue dedicate a Diana cacciatrice con le sue ancelle, mentre i cani sbranano un cervo. Dall'ultima vasca scendono cascatelle argentine fino a due grandi vasche dove venivano allevati i pesci e dove ancora nuotano indisturbati.
Dopo il pranzo, assolutamente meritato, per l'adeguato, rispettoso e interessato comportamento degli alunni, ci apprestiamo al rientro con rammarico ma anche gioia per aver sfruttato in modo così vario, pieno e proficuo il nostro tempo.